NOTE

“Regalare una sorpresa a Napoli”: questo era l’intento degli organizzatori, l’intento della D’Alessandro e Galli, e una sorpresa è stata. Centomila persone giungono ad assaporare il regalo, a vivere l’esperienza, per di più gratuita, delle note di uno dei più travolgenti performer, prolifici creatori, eccentrici inventori della storia della musica: Elton John. Napoli porge il salotto più pregiato, il grande palco trasparente lascia filtrare la bellezza di Palazzo Reale, il lungo colonnato della Basilica reale pontifica abbraccia con le lunghe ali circolari il pubblico trasognato ed ecco che piazza Plebiscito si riempie di musica, di cori, di accendini che brillano sul ritmo delle ballate e di incanto per un evento forse irripetibile. Sir Reginald Kenneth Dwight in arte Elton John, che dedica il concerto all’amico Guy Babylon da poco scomparso, vola sicuro tra successi incisi in filigrana nel nostro immaginario musicale, Daniel, Candle in the Wind, Your Song fino a quando il suo pianoforte, unico compagno su un palco privo di band e che più che uno strumento è ormai un fratello, lo conduce, in un guizzo campano, fino a “’O Sole Mio”, resa in ragtime per una folla trasmutata in un unico coro. A sottolineare l’unicità dell’evento, la serata, magnificamente aperta dai Virtuosi di Enzo Avitabile e Lino Cannavacciuolo, è stata trasmessa in diretta su Rai Radiodue e in differita la sera stessa su Rai Due.